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Capitoli del Camino dell'Istria Meridionale

Capitolo uno

Il Cammino dell’Istria meridionale è un percorso ad anello, quindi ci si può unire al Cammino in qualsiasi punto del percorso. La vera esperienza di questa avventura istriana può iniziare da Dignano (Vodnjan in croato), una piccola cittadina situata a soli dieci chilometri da Pola (Pula), la città più grande dell‘Istria. Vale iniziare la visita dalla chiesa di San Biagio, che ospita una collezione di reliquie famosa in tutto il mondo e i tre corpi santi dei santi incredibilmente ben conservati.

Durante il percorso del Cammino a Dignano, assolutamente da visitare anche il maestoso palazzo Bradamante, il Palazzo Comunale, la chiesa di San Giacomo, che si dice sia la sua versione originaria costruita tra l'XI e il XIII secolo, e le chiese di Nostra Signora del Carmelo e della Madonna della Traversa.

Il percorso poi prosegue verso est, verso la tenuta Guran, dove si trovano i resti della chiesa di San Simone, l'insediamento altomedievale di Guran e una basilica a tre navate. Indipendentemente dalla stagione, questa mite zona istriana offre a ogni viaggiatore del Cammino un incontro unico con la natura nella sua forma più pura e incontaminata. Le strade attraversano un paesaggio dolce, accompagnate dal canto degli uccelli e dal ronzio delle api, lontano dal caos e dalla frenesia della città, attraverso uliveti e vigneti coltivati, lungo i muretti a secco e casite (kažun).

Ad un certo punto il percorso, ben segnalato, volge più decisamente verso l'insediamento di Gajana, percorrendo le strade locali. Lungo il percorso si incontra il sito archeologico di una villa romana e la chiesa di Santa Cecilia. Dopo Gajana, da visitare la chiesa di San Ivan Turnina sita nell’omonima località menzionata già nel XIII secolo.

Dopo una breve pausa idilliaca, il percorso inizia ora a scendere dolcemente verso il mare e lo conferma il profumo del mare portato dal vento. Attraversata la strada statale, il percorso scende dolcemente, seguendo la strada locale, fino agli abitati di Baretini, di Krnjaloža e di Mandriol. Proprio a Mandriol, prima che il percorso inizi a scendere bruscamente verso la costa, si apre una splendida vista sul mare Adriatico, sulla frastagliata costa istriana e sulle incantevoli isole di Brioni. È a Mandriol, quindi, su una panchina all'ombra della rigogliosa chioma di un vecchio albero, il momento giusto per riposarsi e godere del panorama prima di proseguire lungo il percorso che conduce ai resti della chiesa paleocristiana di Sant'Agnese e all’interessante sito archeologico con i resti del monastero di Sant'Andrea nell’area di Betiga, meta del primo giorno di Cammino dopo aver percorso 28 chilometri.

Capitolo due

Una pace e una tranquillità surreali circondano la località di Santa Foška, punto di partenza della seconda tappa del Cammino dell'Istria meridionale, che si trova nelle immediate vicinanze dell'insediamento Batvači. L'insediamento fu densamente popolato dall'antichità fino all'alto medioevo, come ci è testimoniato a tutt’oggi dai numerosi resti nelle vicinanze. Lontano dalla frenesia della città, da sempre i credenti trovano qui un luogo di pace e di preghiera. Santa Foška è probabilmente, a tutt’oggi, il santuario più famoso e più visitato dell'Istria meridionale, dove ogni anno si recano in pellegrinaggio persone da tutto il mondo.

Dopo una meritata pausa continuiamo lungo il percorso attraverso il dolce verde del paesaggio istriano fino al tesoro nascosto di questo tratto del Cammino - una specie di sentiero delle casite (kažun in croato). Si tratta dei tradizionali rifugi di campagna istriani costruiti con la tecnica del muro a secco che assomigliano alle case degli gnomi e si trovano in quasi tutte le zone dell'Istria meridionale. Qui vale la pena deviare un po' dal percorso originale e visitare la località di San Mihovil Banjolski, che si suppone fossero terme in epoca romana, mentre oggi contiene i resti di un grande complesso basilicale medievale. Ritornando sul percorso si prosegue verso il villaggio di Peroj, dove subito all'ingresso si trova la chiesa di Santo Stefano, mentre nel centro del villaggio c’è la chiesa di San Spiridione, il santo patrono del luogo. Accanto alla chiesa c’è il tipico campanile a cupola e, dietro di esso, vale la pena visitare un interessante cimitero ortodosso.

Accompagnato dal rumore del mare e una costante brezza leggera che porta freschezza, chiarisce i pensieri e rafforza l'anima, il percorso del Cammino si estende lungo il mare, offrendo una splendida vista sulla costa, sulle vicine isole di Brioni e sul blu turchese del mare. Raggiungiamo Fasana (Fažana), un piccolo villaggio di pescatori che ha mantenuto il suo fascino fino al giorno d’oggi. Situata direttamente sulla riva del mare, si erge la chiesa parrocchiale dei SS. Kuzma e Damjan ed è interessante notare che è la chiesa collocata all'altitudine più bassa dell'Istria – a solo un metro s.l.m. Poco più avanti, quasi nascosta alla vista, c'è la chiesa della Beata Vergine Maria del Carmelo, mentre la chiesa di S. Giovanni Apostolo si trova nel cimitero locale. Poco fuori dal centro abitato di Fasana, immersa nel dolce paesaggio istriano, si trova la chiesa di Sant’Eliseo. Ritornando sul percorso lungo la passeggiata mare, il Cammino conduce fino a Valbandon, un'altra tranquilla cittadina costiera, dove, all'interno del complesso balneare del Ministero dell’Interno, si trova la chiesa dedicata al beato e martire croato Miroslav Bulešić. È una chiesa di pellegrinaggio per l'Ordinariato Militare per la Repubblica di Croazia.

Il percorso prosegue lungo la costa, poi entra nel bosco e sale dolcemente verso il villaggio di Štinjan e la locale chiesa parrocchiale di Santa Margherita. Si tratta di un sobborgo di Pola, la città che è la meta finale del secondo giorno del Cammino. La città più grande dell'Istria è ricca di storia e fin dai tempi antichi ha svolto un ruolo significativo nella vita e nello sviluppo dell'Istria. A Pola, in un giro circolare, si può iniziare dalla maestosa Arena e dalla vicina chiesa di San Antonio, per poi scendere fino alla riva che ospita la Cattedrale dell'Assunzione della Beata Vergine Maria. Sulla piazza principale si trova il Tempio di Augusto e su uno dei tanti declivi della città ci sono la chiesa e il monastero di San Francesco. Ritornando sulla riva, il percorso prosegue fino alla cappella di Santa Maria Formosa e l'Arco dei Sergi per un ingresso dignitoso in città attraverso la "Porta Aurea" al termine della seconda giornata di pellegrinaggio.

Capitolo tre

La terza tappa del Cammino dell'Istria meridionale inizia in Stoja, un tranquillo quartiere della città di Pola. Vi lascerà a bocca aperta l'imponente Chiesa di Nostra Signora del Mare, costruita per i marinai della marina austro-ungarica, realizzata a filari di pietra bianca locale proveniente dalle isole di Brioni alternati a marmo rossastro estratto dalle cave istriane. Nelle immediate vicinanze si trova il Cimitero memoriale della Marina da Guerra, che "racconta" una parte ampia e importante della storia del porto di guerra che un tempo era Pola. Scendendo nuovamente verso il mare e seguendo in gran parte il profilo della costa, si raggiunge l'insediamento di Valsabbion (Pješčana Uvala in croato) dove, quasi nel punto più alto della collina, sopra il paese, si erge l’insolita chiesa di San Nicola, costruita a forma di nave e dedicata al santo patrono dei marinai e dei viaggiatori. La chiesa è stata illuminata con luce ambientale da Dean Skira, lighting designer e abitante di Valsabbion, che nel 2022 ha illuminato anche il presepe di Piazza di San Pietro in Vaticano. Si prosegue attraverso il parco forestale Soline - uno degli ultimi boschi di leccio autoctono (Quercus Ilex) conservati nella zona. A destra del percorso si possono ammirare l'Isola dei Frati (Fratarski) e gli altri isolotti del piccolo arcipelago. Raggiungiamo il villaggio di Vinkuran, dove, accanto al percorso, si trova la cappella del Sacro Cuore di Gesù. Davanti alla cappella c'è un altare e un'area allestita con otto panchine, il luogo ideale per il riposo, riflessione silenziosa e preghiera. A solo un centinaio di metri dalla cappella si trova la più antica cava di pietra istriana, Cave Romane, dove i Romani estraevano i blocchi che sono serviti per la costruzione dell'anfiteatro di Pola, oggi imponente sede di numerosi eventi sportivi e musicali, la cui acustica invita a mettere alla prova le proprie competenze vocali.

Il percorso prosegue attraverso la natura quasi intatta del dolce paesaggio mediterraneo e conduce fino all'estremo sud dell'Istria. Seguendo i dolci contorni della costa si raggiunge il villaggio di Banjole, un antico villaggio di pescatori che ha mantenuto il suo fascino e la sua bellezza fino ai giorni nostri. In un breve giro circolare, un po' fuori dal percorso, si trova una chiesa dedicata alla santa patrona dei marinai e dei pescatori, la chiesa della Madonna del Mare. Nel centro del villaggio si trova il Parco della Storia del Comune di Medulin, una sorta di museo e galleria a cielo aperto. 

Tutta la diversità e la ricchezza del percorso del Cammino si svelerà nel tratto successivo, che “sale” verso una zona collinare e offre una vista mozzafiato sul blu infinito da un lato e dall'altro su tutta l'Istria fino al Monte Maggiore (Učka). Proprio in questo tratto è stata realizzata la Via Crucis, come un vero e proprio luogo di meditazione e riflessione, contrizione e sottomissione. In questo stato meditativo si raggiunge il luogo più meridionale dell'Istria - Premantura, meta del terzo giorno del Cammino dell'Istria meridionale dopo 23 chilometri molto intensi e variegati.

Capitolo quattro

Consapevoli che ci aspetta una giornata di 27 chilometri ovvero circa sette ore di cammino, iniziamo la quarta tappa del Cammino dell'Istria meridionale in uno dei posti più belli del mondo, nell'estremo sud dell'Istria. Accompagnati dal rumore delle onde, dall'aria fresca del mare e dall'odore della pineta, camminiamo lungo la spiaggia "Mala Kolumbarica" nella parte più remota dell'Istria e godiamo della vista panoramica sul faro di Porer. Saliamo al vicino punto panoramico di Kamenjak che si affaccia sul mare aperto, per un'esperienza di libertà infinita.

È l’ora di proseguire. Il percorso del Cammino ci porta lungo la costa del Capo Kamenjak a semicerchio e torna indietro verso Premantura. Il villaggio ospita la chiesa di San Lorenzo e il suo maestoso campanile che troneggia su tutta la zona. Passeggiando lungo il percorso che scende dolcemente verso il mare, seguiamo la strada fino al ponte che attraversa la baia ed entriamo nel villaggio di Pomer, dove visitiamo l'interessante chiesa di San Fior, vescovo di Pola nel VI secolo. Con qualche pausa occasionale, proseguiamo verso Medulin, immersi nella pace del bellissimo paesaggio verde circostante. Medulin ci svela le sue attrazioni: il Parco archeologico di Vižula sull’omonima penisola, poi il vicino mulino al vento (Malin na vitar) recentemente ristrutturato, e nel centro del paese la chiesa della Madonna della Salute e la chiesa di Sant’Agnese. Quest’ultima è una chiesa unica nel suo genere in Istria grazie alle sue due torri che misurano 33 metri di altezza. Poiché la chiesa si trova su una collina, è facilmente visibile e riconoscibile ed è un ottimo punto di riferimento anche da lontano.

Questa zona nell'estremo sud dell'Istria è caratterizzata dal mite clima mediterraneo, dalla costa frastagliata e dalle numerose strutture ricettive ben organizzate. Proseguendo il percorso, si arriva al villaggio di Lisignano (Ližnjan). Qui c’è la chiesa di San Martino, il cui campanile di 30 metri svetta sull'intero abitato. Questo villaggio tranquillo ci offre rifugio alla fine di un'altra giornata del Cammino.

Capitolo cinque

La zona di Lisignano (Ližnjan) è ricca di bellezze naturali e culturali, tutte da scoprire nella giornata che ci sta davanti. Si inizia a camminare per la strada locale che porta verso il mare, per poi passare sullo sterrato. La meta è la baia di Kuje, il paradiso dei surfisti nelle giornate ventose. Qui si trova l'omonima chiesetta della Madonna di Kuj, che viene tradizionalmente visitata dai pellegrini nel mese di giugno e alla quale è collegata la leggenda dell'arrivo della statua della Vergine col Bambino da Kuj a Lisignano. Secondo la leggenda, una giovane donna col bambino arrivò nella baia di Kuje viaggiando su un’ostrica e trovò un pastore al quale disse di andare al villaggio e di dire a tutti che la Madre di Dio è arrivata a Kuje. Sebbene gli abitanti del villaggio non credessero al giovane pastore, cambiarono idea quando le campane della chiesa si misero a suonare da sole. Poi giunsero alla baia di Kuje, trovarono la statua della Vergine col Bambino e costruirono una piccola chiesa in suo onore, e ancora oggi la celebrano come patrona del villaggio, del mare e dei pescatori.

Proseguiamo lungo la costa frastagliata in una zona quasi deserta, ricoperta solo da bassa vegetazione. Qui è difficile trovare l'ombra nelle calde giornate estive, ma è ideale per godersi il paesaggio intatto nel resto dell'anno. Numerose insenature e mare cristallino invitano a fare il bagno e a riposarsi, ma noi proseguiamo e nella zona boscosa conosciuta come Monte Madonna ci separiamo a malincuore dalla costa. Quest'area interessante dal ricco passato richiede che le venga dedicato un certo tempo e noi lo facciamo.

La bellissima natura è la nostra fedele compagna sulla strada verso il villaggio di Sissano (Šišan), dove si trova la Chiesa della Santissima Trinità. Apprendiamo che nel XVII secolo era mantenuta da una confraternita di flagellanti i cui membri sono noti per essersi frustati fino a sanguinare per ripetere le sofferenze di Cristo e così redimersi dal peccato.

Attraverso una natura quasi intatta, all'ombra delle fitte cime degli alberi, il percorso ci conduce al remoto villaggio di Altura (Valtura). Il tempo trascorso su questo sentiero ci permette di pensare in silenzio perché non siamo disturbati dai suoni della vita quotidiana. Qui regna il silenzio, la natura nella sua forma originale. Arriviamo ad Altura, più precisamente poco fuori dal paese, sulle pendici della baia di Budava e della località di Nezakcij, che era la città più antica dell'Istria. Oggi è un pregevole parco archeologico che non ha ancora svelato tutti i suoi segreti. Proseguiamo lungo la strada locale in leggera salita fino al villaggio di Muntić e la chiesa di San Girolamo. Accanto alla chiesetta troviamo anche una grande cisterna medievale che per secoli rifornì questa zona di acqua potabile. È ora di continuare il viaggio, seguendo la strada locale fino a Marčana, la meta finale della quinta tappa. Sfruttiamo il tempo prima del meritato riposo per visitare la chiesa di S. Antonio da Padova e nel centro del villaggio la chiesa dei SS. Pietro e Paolo, che si trova nel cimitero locale. Interessante anche qui l’antica cisterna nel centro del paese.

Capitolo sei

La mattina della quinta tappa del Cammino ci trova sul tratto da Marčana a Mutvoran. Anche se oggi Mutvoran non ha tanti abitanti, questo insediamento ha avuto un passato estremamente ricco, come testimoniano i resti delle mura del castello preistorico e medievale, una loggia decorata con il bestiario e la chiesa parrocchiale di Santa Maria Maddalena. Questa regione mite e scarsamente popolata offre ai viaggiatori infiniti momenti di pace e godimento del paesaggio e del silenzio. Seguendo la strada locale, pieni di pace e serenità, ci muoviamo lentamente verso l'est della penisola istriana, passando per il villaggio di Cokuni e oltre, fino al paese di Krnica, un villaggio all'incrocio delle strade. Krnica è ubicata su una collina sopra il mare, circondata da boschi, pascoli e vigneti, con una bellissima vista sul Quarnero. Una strada lunga 2,5 chilometri conduce attraverso una pineta fino al porto e al villaggio di pescatori di Luka Krnica con barche di legno, reti e case di pietra. La natura incontaminata, il mare cristallino e le spiagge rocciose invitano al riposo e al divertimento, ma il viaggio deve continuare.

Dopo aver visitato la chiesa di San Rocco e le piccole chiese dedicate a San Giuseppe e a San Valentino, da Krnica proseguiamo ancora più verso est, godendoci le incredibili bellezze naturali che ci accompagnano per la strada. Deviamo leggermente dal percorso per visitare la chiesa di San Teodoro, ma presto ritorniamo sulla strada e proseguiamo per Rakalj. In questo luogo pittoresco e dal ricco passato, sarete accolti da un'incredibile ricchezza di eventi storici e culturali conservati nel tempo. Qui si trova la casa nativa di uno degli scrittori istriani più prolifici, Mate Balota. Nelle vicinanze c’è la chiesa della Natività della Beata Vergine Maria, che si trova nel locale cimitero.

Proseguiamo il nostro viaggio lungo una strada vicina che scende serpeggiando verso il mare. Questi pendii della costa istriana offrono uno dei panorami più spettacolari. La zona quasi del tutto spoglia a causa del clima imprevedibile e delle forti raffiche di bora apre la vista sul Quarnero e sul blu infinito del mare. Passeggiando in questa zona rocciosa, si nota la bellezza del luogo, la lotta per ogni filo d'erba e ogni arbusto ostinato cresciuto con difficoltà tra le rocce. La "roccia dura", direbbero i locali, ha rafforzato anche la mentalità degli abitanti di questa regione, rendendoli tenaci e laboriosi. In quest’atmosfera arriviamo alla località della chiesa di Sant’Agnese, piccola cappella della fine del XV secolo, riparata dagli alberi in una bella posizione sopra il Capo di San Mikula con vista sul Golfo dell’Arsa (Raša), che accoglie i suoi ospiti con pace e serenità in un silenzio irreale e senza tempo. Accanto alla chiesa si trovano le rovine dell'antico castello di Stari Rakalj ed è proprio qui che terminiamo la nostra tappa di 25 chilometri del sesto giorno del Cammino dell'Istria meridionale.

Capitolo sette

Lasciandoci alle spalle Rakalj, il bellissimo Golfo dell’Arsa e gli splendidi panorami dell'azzurro del Quarnero, ci dirigiamo verso l'entroterra, consapevoli che stiamo entrando nell'ultima tappa del nostro Cammino nel sud dell'Istria, che con i suoi 32 chilometri è anche la tappa più lunga. Siamo orgogliosi e grati per il viaggio che abbiamo fatto, ma anche umili di fronte a tutto ciò che abbiamo visto, alle bellezze della natura di cui facevamo parte. Il percorso ci conduce attraverso l’incantevole vegetazione verde verso il villaggio di Hreljići. La chiesa di Santa Maria della Salute è il posto giusto per una breve pausa, per poi proseguire il viaggio attraversando la strada statale fino a Manjadvorci.

Il percorso continua facile, con tutto lo splendore della natura e dei luoghi in cui il passato e il presente si incontrano. Raggiungiamo il villaggio di Filipana, dove si trova la chiesa dei SS. Filippo e Giacomo, collocata nel cimitero locale. Proseguiamo a sinistra della chiesa per una strada asfaltata, che presto viene sostituita da uno sterrato che attraversa bellissimi prati e si addentra in un bosco insolitamente tranquillo. Passano i chilometri, ma pur godendo immensamente della camminata e del silenzio bisogna seguire attentamente la segnaletica, perché dopo circa mezz'ora di cammino si deve svoltare a destra, anche se la strada più ampia conduce dritta e ci viene naturale voler proseguire. Ma il cartello è inesorabile, bisogna svoltare sul sentiero a destra e proseguire per un altro chilometro fino al villaggio di Marčana. Il sentiero non entra nel villaggio, ma lo aggira e prosegue attraverso Tronovi Dvori fino a Loborika. Questo posto è conosciuto per i nomi mondiali del ciclismo, quindi è logico che qui ci sia la Casa del Ciclismo che vale la pena visitare. In pieno centro, accanto alla scuola, si trova la chiesa di San Fior.

All'incrocio nel centro svoltiamo a destra dalla strada principale e seguiamo un sentiero forestale che conduce verso Gallesano (Galižana). Si attraversa l'autostrada, la Y istriana, e per un certo tratto la seguiamo, per poi lasciarla alle spalle. Il percorso poi ci conduce nuovamente in mezzo alla rigogliosa vegetazione fino alla nostra destinazione - Gallesano. Questo piccolo villaggio vanta diversi edifici sacri, tra cui sicuramente il più importante è la chiesa di San Rocco, il santo patrono del luogo, e il suo campanile indipendente dalla chiesa e alto 36 metri, recentemente restaurato. Alla periferia del paese, accanto al cimitero, si trova anche la basilica di San Giusto e alla fine del nostro cammino ci aspetta tranquilla e dignitosa una piccola chiesa, secondo molti la chiesa più antica della zona di Gallesano – Concetta, la chiesa dell'Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria. Fu costruita sulle fondamenta di un antico frantoio, ma la sua importanza è testimoniata anche dal fatto che addirittura l'arciduca austriaco Francesco Ferdinando d'Asburgo volentieri la visitava durante il suo soggiorno sulle isole di Brioni. Concetta è il luogo ideale per scrivere l'ultima pagina del nostro Cammino dell'Istria Meridionale, un percorso di pellegrinaggio lungo 193 chilometri.



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